Justmine

L’estate non sta finendo, come cantavano i Righeira negli anni ’80 (nonostante la canzone abbia oltre 30 anni viene riproposta tutti gli anni a chiusura della bella stagione), ma sta iniziando e parte con essa la corsa all’acquisto del nuovo costume: agli uomini l’ardua scelta tra il costume attillato o i boxer giovanili, le donne tra bikini, trikini e le novità che la moda propone quest’anno.

Il 2016 potrebbe essere un anno diverso nella scelta dell’abbigliamento da mare se l’acquisto venisse fatto con consapevolezza: Quelli del Sabato, un gruppo di volontariato di Bellinzago Novarese, e Justmine, azienda italiana di beachware con focus sulla personalizzazione dell’outfit, hanno dato vita alla campagna “Just Mine! La rivoluzione di costume“.

In cosa consiste la campagna? Nella progettazione, ideazione e realizzazione di costumi da parte di persone con disabilità. Il progetto non si ferma la dietro le quinte, ma le due parti collaboratrici hanno scelto di utilizzare come modelle delle persone con disabilità.

“Siamo andate in azienda, abbiamo lavorato con professionisti del settore – spiega Ilaria Miglio, responsabile della comunicazione del gruppo –. Hanno scelto le stoffe e il taglio, hanno ridisegnato un costume della collezione estate 2016 di Justmine. Hanno fatto un prodotto che piacesse a loro, e l’hanno fatto in un ambiente tecnico. C’è chi ha preferito un bikini monospalla, chi un pareo, chi una gonnellina. Alle persone con disabilità non capita spesso di fare qualcosa solo ed esclusivamente secondo la loro volontà”.

L’idea ha dato vita a 9 modelli prodotti in altrettanti pezzi unici, un’iniziativa da premiare con l’acquisto consapevole e condividere.

 

Fonte: Popolis

 

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Laurea in Scienze Politiche, poi un quindicennio di lavori disomogenei e frustranti a causa della mia disabilità uditiva grave. Ero per tutti un "bravo ragazzo", ma al momento di affidarmi un compito gli stessi giravano le spalle. Finalmente, grazie ad un concorso pubblico, arriva il posto fisso a tempo indeterminato come amministrativo in una azienda sanitaria. Fui assegnato al front office ospedaliero, mansione del tutto incompatibile con la mia sordità. Dopo alcuni anni veramente sofferti, la decisione di dimettersi: una decisione adulta, consapevole, serena. Quindi la scelta di essere un imprenditore per far diventare impresa il binomio che nella mia vita non aveva mai funzionato: lavoro e disabilità. "Nulla su di noi senza di noi" non è solo lo splendido motto delle persone con disabilità, ma il messaggio di speranza che muove verso l' autodeterminazione.

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